ARS ANTIQUA WORLD JAZZ ENSEMBLE

Roberto Manuzzi

arrangiatore e autore delle musiche, sassofoni, direzione

Docente presso il conservatorio di Ferrara, ha svolto una ricca e multiforme carriera attraversando tutti i generi musicali. Per 25 anni ha fatto parte del gruppo del cantautore Francesco Guccini e ha suonato in orchestre sinfoniche e da camera e gruppi jazz e pop. Compositore e arrangiatore, ha inciso una cinquantina di dischi, di cui una decina a suo nome.

Rachele Amore

voce, percussioni

Rachele Amore, nata a Lentini (Siracusa) nel 2000. Dopo studi giovanili di danza classica e recitazione, si diploma al Liceo Artistico nell'indirizzo Arti Figurative. Polistrumentista, studia canto jazz presso il Conservatorio Frescobaldi di Ferrara, seguita da Marta Raviglia. Ha all'attivo diverse formazioni: il duo "Two/Hundred", con il quale vince il premio come miglior arrangiamento al Premio delle Arti (2020); "Progetto Pasolini” con cui nel 2022 vince il premio speciale per la migliore composizione originale, in occasione del concorso “Jaci & Jazz”; l' Ars Antiqua World Jazz Ensemble; La Compagnia d'Encelado Superbo; "A pupa no Scaluni"; "Ferrara film Orchestra"; "Frescobaldi Vocal Ensemble" .

Ares Tavolazzi - guest artist

Contrabbasso

Musicista di assoluto spicco del panorama italiano, ferrarese di nascita, è uno dei più apprezzati bassisti italiani, ispiratore di decine di musicisti del panorama jazz e progressive. Membro del gruppo AREA con Capiozzo, Fariselli, Tofani e Stratos, ha collaborato con importantissimi artisti in ambito jazz (Kenny Weeler, Stefano Bollani, Gil Evans) e pop (Guccini, Paolo Conte, i Giganti, Eugenio Finardi)

Antonio Stragapede

Mandolino

Nel 1991 intraprende a Bologna l'attività di orchestrale, accompagnando alcuni tra i massimi virtuosi della musica da ballo liscio italiana. Nel corso della sua carriera musicale ha stretto collaborazioni con artisti circensi, di teatro, cinema, e con formazioni di differenti generi musicali, dal jazz alla musica popolare italiana, dal folclore andino al klezmer, testimoniate da oltre trenta incisioni discografiche. Nel 2003 collabora con Paolo Conte nell'opera balletto Corto Maltese. Nel 2013 e nel 2018 riceve il “Premio Imola in Musica”. Nel 2017 realizza il libro/cd “L'onda, storie italiane di uomini e chitarre”, con la partecipazione straordinaria di Francesco Guccini. Nel 2020 vince il bando di concorso “Bologna Citta della Musica Unesco 2020” con il progetto “Bologna tra le Corde”.

Erica Ruggiero

pianoforte acustico ed elettrico, clavicembalo, cori

Pianista e cantante, diplomata al Liceo Musicale "Lucio Dalla" di Bologna e laureata in pianoforte jazz al Conservatorio G.Frescobaldi di Ferrara. Ha vinto numerosi premi in ambito classico e jazz tra cui il Premio speciale Nazionale delle Arti 2019/2020 per miglior rielaborazione di un brano di Pino Daniele, con il progetto "Two Hundred" assieme a Rachele Amore. Ha suonato in diverse formazioni, spaziando dal blues, funky e pop, alla musica classica strumentale e corale, al jazz, sia come pianista che come cantante.

Stefano Melloni

clarinetto, flauti a becco, figulino

Diplomato in Clarinetto, Strumentazione per banda, Musica corale e direzione di coro. Clarinettista, sassofonista, suona inoltre i flauti a becco e il "figulino" di Renato Dalla Costa ©. Ha vinto diversi concorsi di composizione. E’ docente di Teoria, ritmica e percezione musicale e di Ear training per Jazz presso il Conservatorio “G. Frescobaldi” di Ferrara.

Paola Tagliani - guest artist

Pianoforte

Diplomata in pianoforte con Rina Cellini (vecchio ordinamento) e specializzata nel biennio di secondo livello di interpretazione pianistica al conservatorio di Ferrara, è docente di ruolo nelle scuole secondarie di primo grado della provincia di Ferrara. Concertista raffinata, ha stretto un sodalizio artistico ultradecennale con il saxofonista e compositore Roberto Manuzzi, con all' attivo decine di concerti e due prodotti discografici: "una rosa" (edizioni Artebambini, 2009) e "Sette passi verso il cielo" (edizioni velut luna, 2014)

Stefano Guarisco

batteria

Ha iniziato lo studio della batteria con Lele Barbieri presso la Scuola di Musica Moderna AMF di Ferrara. Diplomato con centodieci e Lode al Conservatorio Frescobaldi di Ferrara in batteria jazz primo livello, è iscritto al biennio di specializzazione. Ha inciso nel CD della rock opera “Roadissea”, di Ricky 'Doc' Scandiani. Ha collaborato con diverse formazioni di varia matrice (Sax Society, AMF Dancing Ensemble, Serra's Swing Quartet, Flute Orchestra del Frescobaldi), esibendosi in numerosi festival e teatri.

Raffaele Guandalini

Contrabbasso è basso elettrico

Inizia suonando il clarinetto in giovane età, dal 2017 prende lezioni di basso elettrico e contrabbasso con Adriano Brunelli e Stefano Dallaporta. Nel 2020 consegue il diploma di primo livello di basso elettrico jazz presso il conservatorio G. Frescobaldi di Ferrara. Nello stesso Conservatorio svolge per un anno il ruolo di contrabbassista accompagnatore dei corsi collettivi di biennio. Nel 2021/2022 prende parte a diverse formazioni e Workshop tenute dal conservatorio G.Frescobaldi in collaborazione con il Jazz Club di Ferrara.

Davide La Rosa

Chitarra acustica ed elettrica

Nato a Civitavecchia nel 1999, inizia gli studi di chitarra moderna all’età di 12 anni presso la scuola di musica Lituus di Santa Marinella (Roma) affiancato dai maestri Roberto Pizzo e Duilio Galioto. Attualmente frequenta il biennio di chitarra Jazz presso il Conservatorio Frescobaldi di Ferrara con il maestro Daniele Santimone. Ha partecipato in vari progetti: con l’artista “Benny di Guardo”; il “Progetto Pasolini” con il quale vince il premio della critica 2022 del concorso “Jaci e Jazz”; “A Pupa No Scaluni”.

Pietro Boarini

Chitarra elettrica

Musicista di formazione pop, ex chitarrista del progetto "Nameless" con il quale ha partecipato a eventi di livello nazionale, attualmente chitarrista per il gruppo rock "E404". Ha studiato Jazz al conservatorio G. Frescobaldi di Ferrara e insegna chitarra presso due scuole di musica.

Davide Zabbari

Viola da gamba

Ha studiato chitarra classica con il Prof. Roberto Frosali presso la Scuola di musica “G. Neri” e basso con il M° Roberto Poltronieri. Studia viola da gamba con il Prof. Perikli Pite al Conservatorio “G. Frescobaldi” di Ferrara. Chitarrista dell’orchestra G. Neri, del quintetto a plettro V. Roeser e del gruppo “Look Mama”. Bassista del quartetto FourGrass.

Fausto Negrelli

Vibrafono e percussioni etniche

Di estrazione principalmente batteristica, consegue la laurea triennale in batteria jazz e il Diploma di vecchio Ordinamento in Strumenti a Percussione, entrambi al Conservatorio “G.Frescobaldi” di Ferrara. Inizia l’esperienza lavorativa come musicista nel 2010 e attualmente è batterista in varie situazioni tra il jazz e lo swing; Collabora con alcune orchestre in veste di percussionista classico. Dal 2011 è insegnante di batteria e percussioni in scuole di musica tra il basso mantovano e la provincia di Rovigo

Arrangiamenti di Roberto Manuzzi. Musiche originali di Roberto Manuzzi ed elaborazioni da Martin Codax, Cristoforo Caresana, tradizionale sefardita.
Testi di Jacopo da Lentini, Codax, Caresana, tradizionale.

Registrato presso Over Studio di
Cento (Ferrara) nei mesi di maggio e luglio 2022 - registrato e mixato da Angelo Paracchini - masterizzato da Nicola Fantozzi al Level Mastering di Bologna.

Copyright SIAE 2022 - edizioni musicali Raul Girotti
Grafica di Chiara Sgarbi 
Nell’anno di Dante (2021) tra le mura del Conservatorio Frescobaldi di Ferrara è nato un esperimento musicale del docente Roberto Manuzzi dedicato in prevalenza alla rivisitazione in chiave contemporanea dei testi di un precursore illustre del sommo poeta fiorentino, il siciliano Jacopo da Lentini.
Le musiche originali di Roberto Manuzzi e le sue rielaborazioni di brani del XIII secolo di varie aree europee, in costante equilibrio tra jazz, folk e world music, sono eseguite da un numeroso ensemble formato da allievi e docenti del conservatorio, con alcune prestigiose partecipazioni esterne.

ALLE RADICI DELLA LINGUA ITALIANA TRA MODERNITA' E TRADIZIONE

Tutti ricordano Dante Alighieri come il padre della lingua italiana, dimenticando che nella prima parte del 13° secolo Federico II di Svevia a Palermo istituì alla sua corte una scuola poetica ispirata ai modelli provenzali, la cui produzione era in volgare siciliano. Fu chiamata "Scuola siciliana". Di essa fecero parte Cielo (o Clullo) d'Alcamo, Giacomo da Lentini, Guido delle Colonne, Pier delle Vigne, Stefano Protonotaro ed altri.
Il compositore Roberto Manuzzi, docente presso il conservatorio "G.Frescobaldi" di Ferrara, ha approfondito in particolare lo studio dei testi di Giacomo (Jacopo) da Lentini, indicato dagli storici come l'inventore della forma poetica del sonetto. La straordinarietà di queste liriche, che contengono riferimenti sia al volgare siciliano che ad altre lingue del mediterraneo, ne rendono possibile una rilettura contemporanea che ha stimolato Manuzzi nella scrittura di musiche originali dal marcato sapore di "jazz mediterraneo etnico". Le melodie sono affidate alla voce della giovanissima cantante Rachele Amore, che con il poeta del XIII secolo condivide la città di nascita.

LA CIVILTA' MUSICALE MEDITERRANEA DEL 1200

Il repertorio dell’orchestra comprende libere rivisitazioni contemporanee di brani della tradizione mediterranea delle più varie origini, come le “cantigas de amigo” galiziane del 1200 e brani della tradizione ebraica sefardita.
L'AMORE È UNA FIAMMA  image
Il titolo del CD trae spunto dalla descrizione dei poeti del basso medioevo dell'amore terreno, carnale, come opposto dell'amore spirituale. L'amore viene visto come un tormento, una fiamma che allo stesso tempo strazia e guarisce l'anima, ugualmente peccato e salvezza.
Dante nella "Vita Nova" racconta la sua storia d'amore con Beatrice e il tormento che ne deriva e che lo ossessionerà per il resto della sua vita.
Il primo incontro di Dante con Beatrice avviene quando entrambi hanno appena nove anni. lui la guarda ammirato e Beatrice gli rivolge un cortese saluto.
Si rivedono una seconda volta a distanza di altri nove anni: lei, già sposata, lo riconosce e lo saluta.
Estasiato da questo incontro, il poeta si ritira nella sua stanza preso da improvvisa stanchezza, si addormenta e fa uno strano sogno: in una nube di fuoco gli appare un uomo di aspetto terribile (forse un demone) che tiene fra le braccia Beatrice addormentata, avvolta in un drappo sanguigno. L'uomo dall'aspetto demoniaco dà in pasto alla fanciulla un cuore ardente, poi rivolgendosi a Dante, pronuncia le parole "Vide cor tuum" ("guarda il tuo cuore")

Grafica di CHIARA SGARBI

Chiara Sgarbi, diplomata al liceo artistico Dosso Dossi di Ferrara, ha svolto l'attività di restauratrice per 15 anni. Artista visuale, utilizza prevalentemente la tecnica del collage, sia digitale che analogico. Formatasi presso la GAM di Bologna con Cristina Francucci, ha svolto attività di allestitrice museale e di formazione insegnanti e laboratori artistici con la casa editrice Artebambini di Bazzano (Bologna) ed è stata responsabile della didattica presso il museo MAGI 900 (Museo Bargellini) di Pieve di Cento. Ha pubblicato 7 libri illustrati con edizioni Anicia (Roma) e Artebambini. Ha vinto alcuni premi e menzioni in importanti mostre di libri per ragazzi.
Ha fatto diverse mostre personali a Ferrara e altre città italiane.
Affrontare una traduzione dei testi contenuti nel CD è un'operazione piuttosto difficile. I testi di Jacopo hanno subito trasformazioni e trascrizioni che hanno spesso modificato e "toscanizzato" le fonti originali. Analoghe difficoltà le possiamo riscontrare nei testi galiziani di Martin Codax e di Alfonso il saggio, di cui afferriamo il senso ma non il significato letterale di diversi vocaboli. Ancora più difficoltoso è addentrarsi nei testi della tradizione giudaico sefardita, scritti in "giudezmo" o "ladino", una lingua parlata dagli ebrei sefarditi in Spagna fino alla loro cacciata nel fatidico anno 1492, cui seguì una diaspora che porto' le varie comunità sefardite in diverse città italiane (tra cui Ferrara) e nei paesi della dominazione turco ottomana (in città come Salonicco e Costantinopoli)
Ciò spiega sia la somiglianza del "ladino" giudaico con la lingua castigliana che la presenza di vocaboli di origine greca o turca.
In questa pagina abbiamo dove possibile tradotto i testi (spesso liberamente modificati nella loro forma strofica, come i sonetti di Jacopo) dando priorità al significato più che alla traduzione letterale dei vocaboli.
A L'AIRE CLARO
testo liberamente tratto Da GIACOMO DA LENTINI (XIII sec.) musica: ROBERTO MANUZZI

Rachele Amore, voce e percussioni
Stefano Melloni, flauto dolce tenore
Erica Ruggiero, pianoforte 
Stefano Guarisco, batteria
Davide la Rosa, chitarra acustica
Pietro Boarini, chitarra elettrica
Antonio Stragapede, mandolino
Raffaele Guandalini, contrabbasso
Fausto Negrelli, vibrafono e percussioni

A l'aire claro ho visto plogia dare
ed a lo scuro rendere clarore
e foco arzente ghiaccia diventare
e fredda neve rendere calore
Ed ho vista d'amor cosa più forte
ch'era feruto e sanòmi ferendo
lo foco donde ardea stutò con foco
e cosa dolze molto amareare
e l'amareza tornare in dolzore
e dui guerreri in fina pace stare
e 'ntra dui amici nascere acerore
La vita che mi dè fue la mia morte
lo foco che mi stinse ora ne 'ncendo
ch'amor mi trasse e misemi in su loco

Parafrasi del testo

Ho visto la pioggia in una giornata serena
E la luce accendersi nel buio
E fuoco ardente diventare ghiaccio.
e neve fredda procurare calore.
E (non) ho visto cose più forti dell'amore
Quando ero ferito, ferendomi mi guarì
E Il fuoco che mi ardeva lo spense con altro fuoco.
E ho visto cibo dolcissimo diventare amaro
E il gusto amaro tornare dolcissimo
E due guerrieri stare in amorevole pace
E tra due amici nascere feroce odio.
La vita che tu mi desti fu la mia morte
Il fuoco che mi bruciò ancora mi consuma
Perché fu amore a prendermi 
e portarmi con sé.

QUAND’OM HA UN BON AMICO
testo: GIACOMO DA LENTINI (XIII sec.) musica: ROBERTO MANUZZI


Rachele Amore, voce
Stefano Melloni, clarinetto, figulino contralto
Erica Ruggiero, pianoforte elettrico 
Stefano Guarisco, batteria
Davide la Rosa, chitarra acustica
Pietro Boarini, chitarra elettrica
Antonio Stragapede, mandolino
Raffaele Guandalini, basso elettrico 
Fausto Negrelli, percussioni  

Qunand'om ha un bon amico leiale,
cortesemente il de' saper tenire
e no 'l de' trar sì corto deleiale
che si convegna per forza partire;
ché d'acquistar l'amico poco vale,
da poi che no lo sa ben mantenire:
che l'omo de' conoscer bene e male,
donare e torre e saperl' agradire.
Ma molti creden tenere amistate
sol per pelare altrui a la cortese
e non mostrare in vista ciò che sia:
ben li falla pensieri in veritate
chi crede fare d'altrui borsa spese,
ch'omo vivente soffrire no 'l poria.

Parafrasi del testo 

Quando un uomo ha un buon amico leale 
Lo deve tenere stretto a se' con cortesia
E non cercare di trarne profitto
Fino a farlo fuggire da sé
Perché avere un amico vale poco
Se non si sa mantenerne l'amicizia:
L'uomo deve conoscere la differenza tra il bene e il male
Sapere donare e sapere ricevere
E saperlo fare con gioia.
Ma molti credono che l'amicizia
Serva solo a sfruttare gli altri con finta gentilezza
Senza mostrare i propri veri interessi
In verità i suoi pensieri sono errati
Se pensa che gli amici siano una fonte di denaro
E che nessun uomo soffra di questo

CHI NON AVESSE MAI VEDUTO FOCO
testo liberamente tratto Da GIACOMO DA LENTINI (XIII sec.) musica: ROBERTO MANUZZI


Rachele Amore, voce
Stefano Melloni, figulino soprano
Erica Ruggiero, pianoforte elettrico 
Stefano Guarisco, batteria
Davide la Rosa, chitarra acustica
Pietro Boarini, chitarra elettrica
Antonio Stragapede, mandolino
Raffaele Guandalini, basso elettrico 
Fausto Negrelli, vibrafono e percussioni  

Chi non avesse mai veduto foco
no credaria che cocere potesse
anti li sembraria sollazzo e gioco
lo so isprendore quando lo vedesse
ma s'ello lo toccasse in alcun loco
ben li sembrara che forte cocesse
quello d'amore m'ha toccato un poco
molto me coce Deo! che s'apprendesse
Che s'apprendesse in me, Madonna mia
che mi mostrate dar, sollazzo amando
E voi mi date pur pen' e tormento
certo l'amore fa gran villania
che non distringe te, che vai gabbando
a me che servo, non dà isbaldimento
Quello d'amore m'ha toccato un poco
molto me coce Deo! che s'apprendesse
che s'apprendesse che s'apprendesse

Parafrasi del testo 

Se qualcuno non avesse mai visto il fuoco
Non saprebbe che può bruciare:
Anzi, gli sembrerebbe un gioco divertente
Vedendolo così luminoso
Ma se quell'uomo lo toccasse un attimo
Si accorgerebbe subito di quanto ci si possa scottare.
Il fuoco d'amore mi ha appena sfiorato
Dio, quanto mi brucia l'averlo dovuto imparare!
L'ho dovuto imparare da me, o mia signora
Che mi date così tanta gioia nell'amore
Eppure mi date così tanta pena e tormento
Certo, l'amore è un grande villano
Poiché non distingue tra te, che mi tradisci
E me che, essendoti servo, non me ne curo
Il fuoco d'amore mi ha appena sfiorato
Dio, quanto mi brucia l'averlo dovuto imparare!

ONDAS DO MAR DE VIGO
Composer: MARTIN CODAX (XIII sec.) elaborazione originale ROBERTO MANUZZI



Rachele Amore, voce
Stefano Melloni, clarinetto
Erica Ruggiero, pianoforte
Stefano Guarisco, batteria
Davide la Rosa, chitarra acustica
Pietro Boarini, chitarra elettrica
Antonio Stragapede, mandolino
Raffaele Guandalini, contrabbasso
Fausto Negrelli, vibrafono e percussioni  

Ondas do mar de Vigo se vistes meu amigo?
Ondas do mar levado se vistes meu amado?
E, ai Deus ah Se verrà cedo?
Se vistes meu amigo o porque eu sospiro?
Se vistes meu amado o porque ei gran coidado?
E, ai Deus ah Se verrà cedo?

Traduzione

Onde del mare di Vigo,
Avete visto il mio amico?
Onde del mare tempestoso,
Avete visto il mio amato?
Oh mio Dio! Tornerà presto?
Avete visto il mio amico,
Colui per cui sospiro?
Avete visto il mio amato,
per cui sono così in pena?
Oh mio Dio! Tornerà presto?

SONETTI BARBARICI -1- Diamante nè Smiraldo – 2 – Guardando Basilisco velenoso – 3 – Come l’argento vivo fugge ‘l foco
testi liberamente tratti dai Sonetti di Jacopo Da Lentini (XIII sec.) musica: ROBERTO MANUZZI

Voce, Rachele Amore
Pianoforte, Paola Tagliani 

1.
Diamante né smiraldo nè zafirio
nè vernull' altra gemma preziosa
topazo, nè giaquinto, nè rubino
nè l'aritropia ch'è sì vertudiosa
nè l'ametista ne'l carbonchio fino
Non ha tanta beltà tesor più raro
quanta ne tene in sè l'amor mio caro
è somigliante a stella nel suo splendore
ben più bella d'una rosa col suo ardore
Cristo le doni vita, pregio e onore
2.
Guardando basilisco velenoso
lo suo sguardare fece l'om perire
e l'aspide serpente vizioso
per ingegno mette altrui a morire
E lo dragone ch'è sì argoglioso
cui ello prende no lassa partire
a loro assemblo amor, ch'è sì doglioso
che tormentando altrui fa languire
In ciò ha natura l'Amor veramente
che in uno sguardo ti toglie ogni coraggio
chi esso prende ne soffre fortemente
e con dolcezza sa patire d'ogni oltraggio
3
Come l'argento vivo fugge il foco,
così mi fa del viso lo colore,
quand' eo vi son davanti in nessun loco
per domandare a voi gioia d'amore
veggendo voi, ardimento ho sì poco
ch'io non vi saccio dicer lo mio core
ch'io non saccio dicer lo mio core.
così tacendo perdo d'aver gioco,
se voi non fate come'l bon segnore,
che pria che l'uomo chieda lui si n'avede
lo domandar non nuoce a chi ben crede
poi che con lingua mia chieder ho temenza
e che lo core mio freme sofferente
Dio non voglia perder la mia mente

SANTA MARIA, STRELA DO DIA
Autore: Alfonso X il saggio (XIII sec.) arrangiamento di ROBERTO MANUZZI

Rachele Amore, voce
Stefano Melloni, garklein, figulino sopranino
Erica Ruggiero, pianoforte, cori
Stefano Guarisco, batteria
Davide la Rosa, Electric lap steel, chitarra acustica
Pietro Boarini, chitarra elettrica
Antonio Stragapede, mandolino
Raffaele Guandalini, contrabbasso
Davide Zabbari, viola da gamba 
Fausto Negrelli, percussioni  

Santa Maria, StreIa do dia,
mostra nos via pera Deus e nos guia.
Santa Maria, StreIa do dia,
mostra nos via pera Deus e nos guia.
Ca veer faze los errados
que perder foran per pecados
entender de que mui culpados
son; mais per ti son perdoados
Cla ousadia que lles fazia
fazer folIia mais que non deveria.
Santa Maria, StreIa do dia,
mostra nos via pera Deus e nos guia.
A mostrar nos deves carreira
por ganar en toda maneira
a sen par luz e verdadeira
que tu dar nos podes senlleira;
Ca Deus a tia outorgaria
e a querria por ti dar e daria
Santa Maria, StreIa do dia,
mostra nos via pera Deus e nos guia.
Guiar ben nos pod'o ten siso
mais ea ren pera Parayso
u Deus ten sempre gioy'e riso
pora quen en el creer quiso.
E praser mia se te prazia
que foss' a mia alm'en tal compannia.
Santa Maria, StreIa do dia,
mostra nos via pera Deus e nos guia.

Traduzione

Maria, stella del mattino
indicaci il cammino
verso Dio, stacci vicino.
Fa’ che veda chi ha sbagliato
che s’è perso pel peccato.
Fa capir che molto ha errato,
ma per te gli è perdonato
ogni torto e la demenza
che macchiò la sua coscienza.
Maria, stella del mattino
indicaci il cammino
verso Dio, stacci vicino.
Retta via devi mostrare
ove noi possiamo andare
e la luce tua guardare.
Solo tu il Vero puoi dare
perché a te Dio lo concede
d’accordare a noi mercede.
Maria, stella del mattino
indicaci il cammino
verso Dio, stacci vicino.
Guidaci con saggio avviso
alla gioia in Paradiso;
noi godremo il tuo sorriso
presso Dio sul trono assiso
nella gloria: i suoi credenti
vuol beati e vuol contenti.
Maria, stella del mattino
indicaci il cammino
verso Dio, stacci vicino.

ALTA, ALTA ES LA LUNA
trad. sefardita (XIII – XIX sec.) arr. Roberto Manuzzi


Rachele Amore, voce
Roberto Manuzzi, sax tenore
Stefano Melloni, clarinetto
Erica Ruggiero, pianoforte, cori 
Stefano Guarisco, batteria
Davide la Rosa, chitarra acustica
Pietro Boarini, chitarra elettrica
Antonio Stragapede, mandolino
Raffaele Guandalini, basso elettrico 
Fausto Negrelli, vibrafono e percussioni  

alta, alta, es la luna,
cuando empeza a esclarecer
hija hermoza y sin ventura
nunca llegue a nacer.
Mis ojos se me incheron
de tanto mirar lo mar
vaporicos van y vienes
letra para mi no hay
Mi querido es hermoso
dos taras tiene con el:
la una que arroja dados,
la otra que heche ses bes
mi querido es alto y vano,
y una vara de espander
mi madre, hizo colada,
lo metio a estander

Traduzione

Alta, alta e' la luna
Quando inizia l'aurora.
Una giovane bella e sfortunata come me
Non dovrebbe mai nascere
I miei occhi sono gonfi
Per avere tanto guardato il mare 
Le navi (a vapore) vanno e vengono
Ma non hanno lettere per me
Il mio amore è affascinante 
Ma ha due difetti:
Con una mano lancia i dadi
Con l'altra scommette
Il mio amore è alto e bello
È fiero e dritto come una pertica.
mia madre, poveretta,
Lo usa per stendere il bucato.

SIEN DRAHMAS AD DIA
trad. sefardita (XIII sec.) arr. Roberto Manuzzi

Rachele Amore, voce
Roberto Manuzzi, sax sopranino in mi bemolle
Stefano Melloni, flauto dolce tenore 
Erica Ruggiero, pianoforte elettrico 
Stefano Guarisco, batteria
Davide la Rosa, chitarra acustica
Pietro Boarini, chitarra elettrica
Antonio Stragapede, mandolino
Raffaele Guandalini, contrabbasso e basso elettrico 
Fausto Negrelli, percussioni 

Sien Drahmas al dia tomo
ya te puedo mantener, ah
De tu madre no la como
ah aman aman, ah
que me quero detener, ah
Fuyiremos de la pena
porque yo ya se ganar
Vamos a la Palestina
ah aman aman, ah
para no mos rovinar, ah
Ve coriendo onde mama
azele la propozisión
quiero solo una cama
ah aman aman, ah
que es la consolasión, ah

Traduzione

Guadagno appena cento dracme al giorno
Per poterti mantenere
Non posso sfamare anche tua madre
Oh, mio Signore
Come posso salvarmi
Fuggiremo da questa sofferenza
Perché io possa guadagnare
Andremo in Palestina
Oh, mio Signore 
Per non soffrire più
Va, corri da tua madre
Falle la tua richiesta
"Voglio solo una stanza per me" (*)
Oh, mio Signore
Questa è la mia consolazione

(*) Desidero sposarmi

LA TARANTELLA
Musica e testo: Cristoforo Caresana 1673 - adattamento di ROBERTO MANUZZI


Rachele Amore, voce
Stefano Melloni, flauto dolce soprano
Erica Ruggiero, clavicembalo elettrico 
Stefano Guarisco, batteria
Davide la Rosa, chitarra acustica
Pietro Boarini, chitarra elettrica
Antonio Stragapede, mandolino
Davide Zabbari, viola da gamba
Raffaele Guandalini, contrabbasso 
Fausto Negrelli, vibrafono e percussioni  

Featuring
Ares Tavolazzi contrabbasso solo
Paola Tagliani pianoforte 

Alle selve alle valli alle grotte,
adorate sì bella notte
Alle paglie, alla capanna,
che ogni fiume gli scorre manna
Alle rupi, le tane e le selve,
mansuete son fatte Ie belve
ogni pianta nel bosco è fiorita
mentre torna nel mondo Ia vita
alle selve alle valli alle grotte,
adorate, riverite
adorate si belIa notte
tarantola d' abisso, empio serpente
or ch'è nato l'agnello innocente
Ia Sua forza t'abbatterà
piangi, trema, singhiozza, sospira
nel tuo regno d'oscurità.
Viva, viva l'Eternità!




"Da tanti, troppi indizi sono ormai convinto che l'età che stiamo attraversando sia una specie di nuovo medioevo. Questo nostro spicchio di esistenza è un mondo nel quale si aggirano appestati, monatti, imbonitori, predicatori. Un tempo in cui si condannano al rogo (non sempre solo in senso figurato) gli omosessuali,  in cui si schiavizzano e si uccidono le donne per il solo motivo di considerarle una "proprietà".
Un tempo in cui i neri sono "mori infedeli", in cui i ricchi possiedono somme di denaro pari al PIL di intere nazioni. Un tempo in cui curarsi le malattie non è sempre garantito a tutti, in cui le guerre e la povertà battono alla nostra porta con violenza. Nonostante ciò, in questa confusione resistono isole di intelligenza e di bellezza, custodite da coraggiosi sognatori.
È sulla base di queste considerazioni che ho scelto il tema di questo lavoro discografico, che ho creato con l'aiuto dei meravigliosi allievi del mio corso di "musica di insieme jazz" del Conservatorio di Ferrara e con altri straordinari amici musicisti. Un progetto che mette insieme in un mix globale e un po' folle strumenti eterogenei come viole da gamba, mandolini, chitarre elettriche, batterie e tanto altro. Musiche "senza restrizioni', a sottolineare che la distopia nella quale viviamo è in realtà la normalità di un continuum temporale che tiene insieme cose che da sempre non vanno alla stessa velocità.
In questo "cannocchiale rovesciato", sonetti scritti nella Sicilia del XIII secolo, spunti melodici originali e frammenti di musiche del passato e di improvvisazione sembrano parlare di cose che ci riguardano molto da vicino. E tutto questo per me è molto JAZZ."


Roberto Manuzzi, novembre 2022
Si ringraziano tutti i sottoscrittori che hanno preso parte al progetto sostenendolo tramite il crowdfunding sulla piattaforma GINGER Emilia - Romagna

ecco i nomi dei favolosi sostenitori del progetto:

Erica Ruggiero
Chiara Anderlini
Michele Paccagnella
Matteo Gurrieri
Claudiu Gheorghiu
Carol Candela
Massimo Gavioli
Roberto Boccafoglia
Anna Benetti
Alessandro Baccilieri
Paolo Mezzaro
SALVATORE LA ROSA
Simona Squarzoni
Francesco Furlan


Claudio Furlan
Federico D'Anneo
Antonio Onorato
Vallj Miceli

Maria Antonietta Difonzo
Cristina Tivoli
Bruno Ruggiero

Caterina Guarisco
Marco Guarisco

Teo Ciavarella
Riccardo Nicolin
Eloisa Atti
Roberta Nanni
Bruno Fedeli



Daria Alberici
DANILO MALFERRARI

Ilaria Creta

Marco Pace
Paolo Ricci
Alessandro Marcigliano
Marcello Morrone

Giulia Chiavieri
Eleonora Sole Travagli

Roberto Formignani
Giancarlo Caleffi
Ivano Tota
Andrea Guerzoni
Stefano Parma
Caterina Guarisco

Claudio Signorini
Alessandro Zecchi
Maria Siciliano
Nathalie Hudon
Loretta Sgarbi
Daniele Zabbari
Renato Pavanello

Beatrice Borghi
Pietro Boarini
Renato Dalla Costa
Luca Faraci
Andrea Cocchi
VALERIA BURZI
Davide La Rosa
Rosa D’Alise
Federica De Palo

Ambra Bianchi
Ippolita Montenegro
Valerio Lodi
Guandalini  Adelmo
Massimiliano Urbinati


si ringrazia anche la ASSOCIAZIONE CULTURALE NUOVA SCUOLA DI MUSICA, nella persona di Giampietro (Piero) Rovigatti

si ringraziano per la preziosa collaborazione il professore Guido Querci (docente di percussioni presso il conservatorio di Ferrara) e il percussionista Alessandro Onorato 
  • Ferrara, Emilia-Romagna, Italy

QUESTO SITO È STATO CREATO TRAMITE